Adolescenti e social media: istruzioni per l’uso

Uso problematico social Psicologia
Adolescenti e social media: istruzioni per l'uno

Al giorno d’oggi, i social media costituiscono una parte fondamentale della vita di tutti noi: li utilizziamo per rimanere connessi con i nostri amici e conoscenti, per condividere aspetti della nostra vita, per reperire informazioni su fatti di cronaca o attualità, per conoscere nuovi posti o nuove persone, o semplicemente per passare il tempo e svagarsi. Pur essendo parte della nostra quotidianità, i social media sono un mondo complesso, per cui è importante conoscerli ed essere consapevoli delle loro risorse e dei loro rischi, specialmente quando il loro utilizzo riguarda gli adolescenti.

I social media: risorse e potenzialità

I social media rappresentano un’enorme risorsa, in quanto permettono di connettersi con altre persone in modo facile ed immediato, anche se si è geograficamente lontani. Grazie ad essi, gli adolescenti possono parlare con amici che si sono trasferiti o che hanno conosciuto in vacanza o durante un soggiorno all’estero, oppure rimanere aggiornati tramite i contenuti postati. Questo permette di continuare a coltivare relazioni sociali che prima dell’avvento dei social e di Internet si sarebbero perse, oppure creare nuove relazioni a partire proprio dal mondo digitale, magari sulla base di interessi comuni che emergono dai social media stessi. Inoltre, le interazioni online permettono agli adolescenti particolarmente timidi di interfacciarsi con gli altri sentendosi in qualche modo protetti da un’eccessiva esposizione, rendendo più facile fare amicizia. Non è raro per gli adolescenti conoscere nuove persone virtualmente, e poi proseguire quel rapporto anche offline. 

Inoltre, i social sono ormai uno dei luoghi in cui gli adolescenti si misurano con la costruzione della propria identità, esplorando chi sono, chi vogliono essere e il loro ruolo nella società. Attraverso l’autopresentazione che gli adolescenti veicolano al mondo esterno sui social, essi scelgono più o meno consapevolmente come farsi conoscere, cosa rivelare di sé e cosa tenere privato. Inoltre, possono rispecchiarsi in persone da cui si sentono rappresentati, come personaggi famosi o influencer, soprattutto se, al contrario, nella loro cerchia di amici o compagni di scuola si sentono “diversi”. I social promuovono anche messaggi di inclusività e accettazione di sé, che possono aiutare gli adolescenti a sentirsi meglio con se stessi: l’adolescenza è infatti una fase di profondo cambiamento, in cui spesso non ci si riconosce e non ci si piace, perciò avere modelli positivi a cui guardare può essere importante. 

Cos’è l’uso problematico dei social media?

L’uso problematico dei social media è definibile come un utilizzo dei social esteso in limiti di tempo e caratterizzato da preoccupazione nei confronti dei social e sforzi costanti per utilizzarli, mettendo talvolta in secondo piano attività come lo studio, il lavoro, le amicizie, lo sport e gli hobby. La portata del fenomeno è evidente: secondo i dati del rapporto HBSC del 2022, in Italia, il 10,6% degli adolescenti e il 16,9% delle adolescenti presenta un uso problematico dei social media. Questo utilizzo pervasivo spesso è associato a disagio psicologico, sintomi ansiosi o depressivi, scarsa autostima, senso di solitudine e difficoltà nella regolazione delle emozioni. 

In particolare, spesso i social media sono luoghi di confronto sociale: se da un lato questo può rafforzare l’identità e l’autostima dei ragazzi, dall’altro lato può essere dannoso. Spesso le immagini presenti sui social sono patinate e talvolta modificate per apparire perfette, e questo può aumentare la discrepanza fra come ci si percepisce e come si vorrebbe essere, andando ad influire negativamente sulla propria autostima. Anche i feedback che si ricevono sui social sono importanti per gli adolescenti: essi tendono a fare propri i giudizi ricevuti e a tenerli in considerazione per costruire la propria identità, per cui un commento negativo rispetto al proprio aspetto o al proprio modo di fare può avere un forte impatto sulla loro autostima. 

Inoltre, i social vengono spesso utilizzati per regolare le proprie emozioni, in maniera più o meno inconsapevole. Gli adolescenti  riportano di utilizzare i social quando sono annoiati, o quando non vogliono pensare a qualcosa di spiacevole; in questo senso, l’utilizzo dei social è più immediato rispetto, per esempio, al tentativo di riconoscere ed esprimere le loro emozioni verbalmente. Spesso, l’uso compulsivo dei social media serve anche per gestire le sensazioni negative correlate alla FoMO (in inglese, Fear of Missing Out), cioè la paura costante di perdersi qualcosa a cui non si è presenti. Per esempio, è la sensazione che si prova quando non si può uscire con i propri amici e si ha l’aspettativa che sarà una serata speciale, quindi si provano emozioni spiacevoli al pensiero di non potervi prendere parte. I social media, al contrario, danno la percezione di poter essere sempre virtualmente presenti, di non perdersi nulla della vita degli altri, e questo è uno dei motivi che può portare ad un uso problematico e costante dei social.

Alcune buone pratiche e raccomandazioni

In questo momento storico, l’utilizzo problematico dei social media, o più in generale un utilizzo che in qualsiasi modo diminuisce il benessere degli utenti, è un fenomeno che necessita di grande attenzione, soprattutto quando riguarda l’età evolutiva. Nel 2023, l’American Psychological Association (APA), una delle istituzioni più autorevoli in ambito psicologico, ha redatto dieci raccomandazioni per un uso più consapevole dei social media da parte degli adolescenti a partire dalla ricerca scientifica condotta sull’argomento. Queste indicazioni sono:

  • Stimolare un utilizzo dei social media come opportunità sociale, al fine di promuovere le relazioni tra pari, il sostegno e l’intimità emotiva.
  • Stabilire dei limiti rispetto all’utilizzo dei social media, monitorando tempi e modalità di utilizzo per promuovere un uso adeguato dei social. Ѐ importante dialogare con gli adolescenti, per capire il loro punto di vista e rispettare la loro privacy.
  • Aumentare gradualmente l’autonomia rispetto all’utilizzo dei social media, fornendo informazioni circa la privacy e i possibili pericoli in cui gli adolescenti possono incorrere. 
  • Aiutare gli adolescenti a identificare i contenuti che provocano sofferenza e disagio, e ridurre gradualmente l’esposizione ad essi. 
  • Insegnare agli adolescenti a riconoscere le situazioni online di odio, violenza o cyberbullismo, per aiutarli a proteggersi e a mettere in discussione ciò che vedono online.
  • Monitorare gli adolescenti per rilevare i segnali di un utilizzo problematico, come l’interferenza con le normali azioni quotidiane, la perdita di relazioni significative, la messa in atto di comportamenti ingannevoli per utilizzare i social.
  • Promuovere un utilizzo dei social che non interferisca con altre attività, come il sonno o l’esercizio fisico, che preservano il benessere psicofisico degli adolescenti.
  • Prestare attenzione al confronto sociale, in particolar modo rispetto all’aspetto fisico, al fine di promuovere pensieri realistici nei confronti del proprio corpo e della propria immagine.
  • Fornire strumenti per promuovere un utilizzo informato e sicuro dei social, aiutando gli adolescenti a capire quali informazioni o contenuti possono essere manipolati, falsi o imprecisi.
  • Continuare ad indagare le caratteristiche del fenomeno, per favorire una comprensione sempre maggiore rispetto agli effetti positivi o negativi dell’utilizzo dei social media.

Il ruolo genitoriale è fondamentale per fornire ai ragazzi delle linee guida rispetto all’utilizzo dei social. In primo luogo, è importante dare il buon esempio: gli adolescenti figli di genitori che controllano spesso le notifiche o il cellulare quando sono con loro riportano un maggiore utilizzo problematico dei social rispetto ai coetanei. In secondo luogo, è bene che i genitori abbiano anche un ruolo normativo: alcune regole sono importanti per prevenire comportamenti rischiosi sui social. Infine, è fondamentale mantenere aperto il dialogo con i propri figli rispetto al tema dei social, affinché vengano favorite la fiducia reciproca e la graduale autonomia.

In sintesi, dato che i social ormai sono parte integrante nostra della vita e di quella degli adolescenti, è importante conoscerli ed essere consapevoli sia delle loro potenzialità che dei rischi ad essi correlati, al fine di promuovere un utilizzo funzionale e positivo soprattutto per le nuove generazioni. 

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